lunedì 16 novembre 2020

EVENTI STREAMING DEDICATI ALLA STORIA DI NERVIANO

Vista la particolarità del momento, il Gruppo Pro Memoria Nerviano ha deciso di promuovere una serie di incontri streaming dedicati alla storia nervianese e non solo. 
Gli incontri si terranno più o meno una volta al mese ed in diretta streaming sul nostro canale Youtube. Pertanto vi invitiamo ad iscrivervi al nostro Canale Youtube e a seguire la nostra Pagina Facebook per essere costantemente aggiornati.

ELENCO INCONTRI:



© RIPRODUZIONE RISERVATA – Se vuoi utilizzare parti di questo elaborato comunicacelo a promemorianerviano@gmail.com, ricordando inoltre di citare la fonte e gli autori.

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giovedì 6 agosto 2020

PROGETTO CARTOGRAFIA NERVIANESE - INTRODUZIONE

Con questo articolo inauguriamo una sorta di rubrica "a puntate" al fine di soddisfare qualche piccola curiosità circa l'urbanistica di Nerviano nei tempi passati. Iniziamo a dire che possiamo estrapolare qualche "fotografia" del passato solo a partire dal 1722, quando per la prima volta si ebbe una rappresentazione grafica del territorio nervianese. Si tratta del noto "Catasto Teresiano" voluto da Carlo VI d'Asburgo al fine di censire tutte le proprietà fondiarie presenti nel Ducato di Milano. In teoria per qualche porzione di paese, si potrebbe scavare più indietro nel tempo, quantomeno nell'analisi della toponomastica, ma la ricerca richiederebbe uno studio più complesso attraverso le fonti notarili e gli stati d'anime.
Partiamo dunque nel XVIII secolo per avere un quadro generale dell'urbanistica di Nerviano e parte di quelle che oggi sono le sue frazioni. Nel complesso possiamo affermare che sino alla fine del XIX secolo il territorio non ha subito grandi variazioni. Il consumo di suolo ha visto un significativo incremento durante le fasi salienti della crescita economica italiana. Le prime variazioni sostanziali, in Nerviano, si possono ricondurre nel periodo legato alla costruzione del Canale Villoresi di fine ottocento e alle prime forme di industrializzazione dei primi anni del novecento. Sia il Canale che le prime industrie manifatturiere hanno inciso fortemente sull'incremento demografico del paese. Un altro fattore importante è riscontrabile grazie allo sviluppo tecnologico e scientifico: la via del Sempione che passava e passa tuttora sulla parte alta del territorio ha sempre rappresentato una grande opportunità di collegamento e di scambi commerciali con la città di Milano, ma anche del varesotto, del verbano e d'oltralpe. La realizzazione della Tranvia Milano-Gallarate prima e della Ferrovia Milano-Domodossola poi, va inserita anch'essa nel quadro di quelle novità che hanno permesso un capillare sfruttamento del territorio e delle sue risorse. L'incremento industriale e tecnologico ha prodotto un progressivo - e proporzionato - accrescimento demografico. Tale sviluppo, che ha visto periodi più lineari a cavallo delle due guerre, è diventato davvero significativo al termine del secondo conflitto mondiale e proseguito poi con il boom economico scaturito tra gli anni '50 e '60.  Lo sfruttamento del suolo è proseguito in maniera significativa fino al termine del XXI secolo. In questi ultimi decenni oltre ad una evidente decrescita economica e demografica si stanno adottando politiche di preservazione e rivalutazione dell'esistente determinate da una sensibilità maggiore per la salvaguardia del patrimonio ambientale.
Nel più complesso quadro di crescita demografica e dunque di espansione urbanistica non si può fare a meno di ricordare i fenomeni migratori, che storicamente in Nerviano si sono sempre verificati a livello locale, e che negli anni del boom economico si sono irrobustiti in conseguenza agli storici fenomeni nazionali e transnazionali.

Questo piccolo cappello introduttivo ci serve per avere un quadro di senso circa l'evoluzione urbanistica in ambito storico; avere qualche dato sufficiente che ci consente di capire anche le ragioni di espansione del nostro territorio.
Ma ora facciamo davvero un grande passo indietro ed entriamo finalmente nel mondo antico nervianese. Un piccolo borgo, agli inizi del '700 a vocazione agricola , con qualche piccola bottega artigianale (ferramenta, falegname), qualche locanda per i viandanti, diversi mulini distribuiti sull'alveo dell'Olona, diverse cascine isolate in piena campagna, una comunità monastica, alcune famiglie aristocratiche e borghesi, una chiesa pievana e diverse altre cappelle sparse su tutto il territorio.

CENTRO STORICO o meglio NERVIANO - 1722
Quello che oggi noi definiamo comunemente centro storico, non è altro che ciò che resta, almeno nella sua conformazione urbana originaria, del borgo di Nerviano in epoca settecentesca. E' probabile che tale conformazione sia il risultato di un'urbanistica più remota e pressoché invariata, almeno fin dal 1600. 
In una visione d'insieme, si possono delineare i limiti del centro abitato principale nel 1722.

Catasto Teresiano 1722 - Nerviano - Centro Abitato - Visione d'insieme

Nella successiva figura, riproponiamo la stessa immagine corredata da una didascalia che aiuta a rintracciare i luoghi più significativi escludendo, per ora i palazzi nobiliari e i mulini.

Catasto Teresiano 1722 - Nerviano - Centro Abitato - Luoghi principali

A: Antica Chiesa Pievana di Santo Stefano
B: Monastero dei monaci Olivetani
C: Chiesa della Rotondina
D: Piazza Quaranta, attuale Piazza Vittorio Emanuele
E: Piazza Grande attuale Piazza Italia
F: Cascina Zancona
G: Piazza della Croce attuale Piazza Fontana.

Il Centro storico di Nerviano visto dal Satellite - 2020
con i "confini" della Nerviano urbana del 1722


Elaborazioni grafiche Renato Terrevazzi

Testi: Pro Memoria Nerviano

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MONACHESIMO: STORIA E ARTE DAL 1465 AL 1798

Sabato 7 dicembre presso la Sala Bergognone si è svolta la proiezione del documentario dedicato alla vita dei monaci olivetani che hanno abitato nel monastero nervianese. Una presenza, quella dei monaci, che inizia nel XV secolo e termina con la soppressione degli ordini religiosi per mano di Napoleone Bonaparte nel 1798. Da quell’anno gli ambienti monastici conobbero dapprima l’abbandono e successivamente la conversione ad uso civile. Già trenta anni dopo la soppressione sappiamo che la chiesa di Santa Maria Incoronata venne parzialmente abbattuta. È solamente dagli anni ’60 che inizia il lungo processo di riqualificazione del complesso monastico da parte del Comune di Nerviano, soprattutto da quando diversi articoli della stampa nazionale denunciarono la presenza di una macelleria nell’edificio bassomedievale. Probabilmente da quella polemica iniziò un lento processo di sensibilizzazione che portò dapprima all’acquisto, negli anni ’80, della proprietà da parte del Comune di Nerviano e poi l’avvio dei primi lavori di restauro alla fine degli anni ‘90. Tuttavia si dovranno attendere i primi anni 2000 per vedere i lavori ultimati ed infine il 2003 per il trasferimento definitivo della sede municipale, di tutti i suoi uffici e della biblioteca.



    Sulla scia di questa opera di sensibilizzazione e promozione del patrimonio presente in Nerviano, nel 1990 lo storico Egidio Gianazza realizzò per l’amministrazione comunale un volume dedicato al monastero. Da quel libro i nervianesi potettero conoscere i diversi aspetti storici legati alla vita dell’Ordine monastico degli Olivetani e più in generale all’attività di quei monaci che per più di tre secoli abitarono a Nerviano. Oltretutto non vanno dimenticate le pagine dedicate alla fondazione del monastero, avvenuta nel 1468, per opera del conte Ugolino Crivelli, al leggendario sogno e alle pratiche finanziarie per realizzare l’opera. Tuttavia negli anni in cui si dava alle stampe questo corposo volume, i lavori di restauro non erano ancora stati compiuti e molti ambienti risentivano ancora degli adattamenti ad uso abitativo; basti qui ricordare che l’interno dell’antica chiesa era ancora diviso da solette e pareti. Soltanto con il termine dei restauri si potette godere sia degli affreschi rinvenuti che della struttura originaria di tutti quegli ambienti sopravvissuti alla distruzione, pertanto soltanto ora è possibile riempire nuove pagine e proseguire il discorso storico inaugurato dal Gianazza.

    È da questi elementi inediti che il lavoro del Gruppo Pro Memoria ha intrapreso nuove indagini, anzitutto con lo scopo di fornire nuovo materiale storico ed artistico ai giovani studenti del Liceo Linguistico Cavalleri di Parabiago, che da diversi anni propongono visite guidate al monastero nel più ampio programma di formazione e alternanza scuola-lavoro e con la collaborazione diretta del Comune di Nerviano.

    L’accesso all’archivio della Parrocchia Santo Stefano e a quello di fondi privati, tra cui spicca quello della Famiglia Piazzi, ha permesso al gruppo di ricerca di approfondire ulteriormente vari aspetti storici, talvolta inediti. Molto ancora potrebbe venire alla luce dai diversi fondi archivistici, pertanto il materiale prodotto sino ad ora è soltanto un piccolo contributo ad un’opera che sicuramente in futuro potrà essere implementata o addirittura corretta.

    Da questa vivacità d’intenti è avvenuto l’incontro con Opificio Cultura: un gruppo nato dalla passione e dalla professionalità per la video-grafica con l’ambizione di promuovere il patrimonio locale attraverso il complesso linguaggio documentaristico, una forma comunicativa oggigiorno indispensabile per stimolare curiosità ad un pubblico vasto e generalista. Le innovazioni grafiche hanno consentito inoltre di illustrare ipotetiche ricostruzioni di quegli spazi non più esistenti o logorati irrimediabilmente dal tempo.

    Oltre all’aspetto qualitativo della ricostruzione grafica, in questo documentario si è voluto dare voce agli unici veri protagonisti di questo luogo: i monaci. Solo attraverso la conoscenza della spiritualità olivetana è possibile comprendere gli ambienti, gli spazi e persino le rappresentazioni pittoriche e simboliche presenti nel monastero nervianese. Nel documentario si è voluta dare voce all’attuale priore del Monastero degli Olivetani di Seregno, don Giovanni Brizzi, il quale alterna le descrizioni storiche ed artistiche del cenobio nervianese con i tratti peculiari della vita monastica nella sua storia plurisecolare.

    Grazie al connubio e alla sinergia delle molteplici competenze e grazie alla partecipazione volontaria di diverse persone, che con passione contribuiscono alla promozione del patrimonio locale, oggi i cittadini di Nerviano hanno la possibilità di approfondire alcuni aspetti legati ai monumenti e alla storia del loro paese. 

Stefano Delfi e Renato Terrevazzi


Articolo pubblicato su "La tua città Nerviano informa" anno 14, n°1, luglio 2020. 


Il Documentario è disponibile in alta definizione sul canale youtube del Comune di Nerviano


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martedì 28 gennaio 2020

CHI SIAMO


Da ormai qualche anno sull’informatore comunale sono presenti alcuni articoli dedicati alla storia e ai monumenti nervianesi. Tale iniziativa nasce e si sviluppa grazie all’interessamento di alcuni appassionati che a vario titolo si sono ritrovati a cooperare per un progetto comune che riesca a catalizzare su di sé il corposo patrimonio culturale, storico ed artistico di Nerviano. Una sfida che ha preso forma da semplici e mirate ricerche atte ad assolvere qualche piccola curiosità e che nel corso del tempo si è trovata immersa in una serie di progetti ed iniziative molto più grandi delle aspettative iniziali. Un progetto pertanto che è cresciuto con l’evolversi sia delle esigenze e delle problematiche che ruotano intorno alla ricerca, sia grazie alle richieste e all’interesse che questo settore suscita.
Questo percorso è nato grazie alla spinta e alla fiducia del prevosto don Claudio Maria Colombo che ha messo a disposizione l’Archivio Storico Plebano, ricco di una millenaria storiografia, al fine di approfondire i molti aspetti talvolta noti, talvolta inediti legati alle vicende storiche nervianesi. Di pari passo alla ricerca, il nostro gruppo sta procedendo alla digitalizzazione di tutti i documenti presenti nell’archivio parrocchiale. In futuro questo lavoro permetterà a studiosi e ricercatori di fruire e di consultare il materiale conservato in modo più agevole e consono alle tecnologie oggi offerte.
Da circa una trentina d’anni si è vista una vivace e costante valorizzazione degli aspetti storici locali. Ne sono testimonianza le diverse pubblicazioni realizzate soprattutto a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 del secolo scorso e che hanno permesso a tutti i nervianesi di conoscere ed approfondire le vicende legate ai monumenti storici presenti sul nostro territorio e più in generale alle persone che hanno vissuto e contribuito all’evoluzione di Nerviano. Molti sono gli studiosi e gli appassionati che in passato hanno raccolto e ordinato importante materiale al fine di offrire valide narrazioni e contributi preziosi per la ricerca. In questa occasione ci preme ricordare alcune delle figure che più hanno inciso su questo percorso di valorizzazione: lo storico Egidio Gianazza, i geometri Giorgio Re e Franco Rimoldi. Molti altri hanno contribuito anche a livello accademico ed in settori specifici ad incrementare la conoscenza del patrimonio culturale nervianese. Un patrimonio che va oltre i semplici confini comunali e che coinvolge una serie di aspetti che proiettano le vicende nervianesi verso vicende e spazi più vasti.
Il gruppo Pro Memoria Nerviano intende partire proprio da questo importante solco tracciato da chi ci ha preceduto per proseguire nella ricerca che oggi è avvantaggiata dalla tecnologia e dagli strumenti informatici. Tuttavia i documenti che stanno emergendo ci conducono a nuove sfide e nuovi approcci di metodo. Infatti è opportuno riconoscere anzitutto i limiti dati dalla numerosa mole di fonti. Fonti, specialmente le più antiche, che spesso necessitano di una decodificazione, di una traduzione e di una contestualizzazione che spesso richiedono competenze mirate, tempistiche dilatate e percorsi critici di rilevante importanza.
Per questi motivi il lavoro di Pro Memoria Nerviano non sarà certo quello di una ricostruzione monografica su Nerviano col rischio di proporre narrazioni errate e conclusioni affrettate, ma di volta in volta e in base agli elementi ritenuti sufficienti, verranno affrontati singoli argomenti posti in relazione allo status quo delle fonti prese in esame. Un metodo certamente più didascalico, ma più efficace e fruttuoso sia per il ricercatore di domani che per il lettore appassionato.
Il progetto Pro Memoria Nerviano nasce dalla curiosità per il passato e dal tentativo di far emergere, con tutti i limiti pocanzi esposti, piccole luci sugli innumerevoli eventi e sui luoghi-simbolo del paese senza tuttavia trascendere nella mistificazione del passato, nell’autocelebrazione provinciale, nel nostalgismo di un tempo che fu o in quella che lo storico Marc Bloch[1] definiva l’“idolo delle origini”. Anzi, in un’epoca come la nostra dominata dal presentismo e dal labile confine tra il reale e la finzione, Pro Memoria si propone di divulgare quel poco che si conosce sul passato nervianese affinché diventi memoria condivisa e condivisibile.
La memoria non va confusa con la storia, poiché appartiene all’individualità di ogni persona, del proprio vissuto, mentre la storia è un bene universale, che certamente necessita di una costante ricerca, ma resta circoscritta nell’insieme di quelli che sono gli eventi concreti, realmente esistiti, oggettivi. La storia pertanto può diventare uno strumento valido e necessario per la memoria individuale affinché quest’ultima possa arricchirsi di nuovi particolari, si liberi dai pregiudizi e dagli stereotipi ed infine si apra da una parte ad una sana sospensione del giudizio e dall’altra si attenga ai fatti emersi da un sufficiente numero di prove.
Proprio in base a questi elementi di metodo il gruppo Pro Memoria Nerviano intende divulgare le proprie attività attraverso una pluralità di spazi ed iniziative. Oltre alla pubblicazione di articoli dal taglio divulgativo sull’informatore comunale, è possibile consultare il nostro blog su internet dove vengono pubblicati periodicamente approfondimenti e studi relativi ai documenti e alle fonti storiche. In questi anni il gruppo: ha collaborato attivamente al progetto scuola/lavoro attuato tra il Comune di Nerviano con il Liceo Cavalleri di Parabiago; ha offerto consulenza storica per diversi progetti locali; si è messo a disposizione per la digitalizzazione di archivi storici privati; ha organizzato conferenze di storia locale sul territorio di Nerviano; ha promosso il patrimonio nervianese mediante visite guidate.
Il gruppo Pro Memoria Nerviano opera senza ricevere contributi economici da parte di enti pubblici o privati. Al momento si auto finanzia attraverso la passione e il contributo dei suoi membri.

Pro Memoria Nerviano

Articolo pubblicato su La tua città Nerviano informa, anno 13, n°4, dicembre 2019


[1] Marc Bloch, Apologia della storia o Mestiere di storico, 2009, Piccola Biblioteca Einaudi, pp. 24-25

sabato 18 gennaio 2020

CARTOLINE STORICHE

Raccolta delle Cartoline storiche di Nerviano
È possibile inoltre inviare contributi (foto, immagini, cartoline) a promemorianerviano@gmail.com



PIAZZA SANTO STEFANO
ANNO 1941
In questa foto è possibile notare anzitutto la mancanza delle lesene in granito bianco sulla facciata della chiesa, installate proprio in quell'anno, il 1941 in occasione del centenario della edificazione del nuovo tempio. Sul campanile si intravede il vecchio orologio ed infine, di fronte la porzione di casa parrocchiale, ancora priva del secondo piano, ricavata dalla struttura delle cappelle laterali della antica chiesa. 



CHIESA DI SANTO STEFANO
ANNI '50
L'altare della chiesa prepositurale di Santo Stefano nella conformazione tipica della riforma tridentina, con l'altare rivolto "coram Deum", con le lampade pendenti e con le balaustre a delimitarne il presbiterio.



CHIESA DELLA COLORINA
ANNO 1915
Una delle più antiche immagini della sussidiaria della Colorina. Sulla facciata si intravedono due rappresentazioni sacre. Il tetto del campanile nella sua forma originaria. In primo piano la strada del Sempione che risultava essere ben distante dalla chiesa, dando così uno spazio di respiro all'ingresso (negli anni 20 verrà modificata la posizione della statale, portandola a pochi metri dalla chiesa)
Dietro è possibile notare un cascinale ottocentesco abbattuto a metà del '900.



CHIESA DELLA COLORINA
ANNI '60
Immortalata dalla ferrovia tranviaria Milano-Gallarate dove in basso a destra si intravede un binario. Si notano ancora le rappresentazioni sacre sulla facciata della chiesa e la sostituzione del tetto del campanile originario con uno a cuspide. Sul lato sinistro della foto è presente un cascinotto superstite dell'antica corte.




CHIESA DELLA COLORINA
ANNO 1965
Un'altra foto dello stesso periodo della precedente dove sulla destra scorgono i pali elettrici della linea tranviaria Milano-Gallarate.  



PIAZZA OLONA
ANNO 1916
Si può notare l'insegna della Farmacia Lampugnani e poco sopra una raffigurazione sacra ben curata.



PIAZZA OLONA
ANNO 1956



CHIESA DELLA ROTONDINA
ANNO 1909



CHIESA DELLA ROTONDINA
ANNO 1955



VIALE VILLORESI
ANNO 1942



MONUMENTO AI CADUTI
ANNO 1942



TORRE CIVICA
ANNI '60




SCUOLE ELEMENTARI VIA ROMA
ANNI '60



VIA MAZZINI
ANNI '60




PANORAMA DALLA TORRE
ANNO 1939



PANORAMA DALLA TORRE
ANNO 1962



PANORAMA DALLA TORRE
ANNI '60




PANORAMA DAL CAMPANILE
ANNO 1962





ARCHIVIO IMMAGINI E FOTO

In questa sezione è possibile trovare una raccolta delle immagini storiche ed artistiche di Nerviano.
Le sezioni sono in costante aggiornamento grazie anche al contributo di alcuni nervianesi. Ricordiamo che è possibile inviare foto, immagini, o cartoline a promemorianerviano@gmail.com

  • SERIE DELLE CARTOLINE STORICHE
    • CHIESA DI SANTO STEFANO
    • PIAZZA DELLA VITTORIA - MONUMENTO AI CADUTI
    • VIALE VILLORESI - PIAZZA DELLA CROCE
    • PIAZZA OLONA
    • PIAZZA ITALIA
    • VIE DI NERVIANO
    • CHIESA DELLA COLORINA
    • CHIESA DEL LAZZARETTO
    • CHIESA DELLA ROTONDINA
    • SEMPIONE - CANALE VILLORESI
    • TORRE CIVICA - ZANCONA
    • PANORAMICHE NERVIANO
    • SANT'ILARIO
    • GARBATOLA
    • CANTONE