mercoledì 9 ottobre 2019

NERVIANO 1761: LA VISITA DEL CARDINALE POZZOBONELLI


 L’archivio Prepositurale di Nerviano è ricco di documenti, relazioni ed annotazioni che ci permettono di aprire una finestra sul passato e di cogliere alcuni momenti interessanti della vita di questa comunità.
            È possibile quindi, grazie al materiale conservato, togliere la polvere dei secoli e rivivere spicchi di Storia, come accade con il documento riportato in seguito, che è possibile leggere nella sua quasi completa integrità – inalterato nella punteggiatura e nella sintassi del tempo – la descrizione della visita pastorale effettuata alla pieve di Nerviano, nel 1761, dal Cardinale Arcivescovo di Milano Giuseppe Pozzobonelli.
Ritratto del Cardinale Pozzobonelli
conservato presso la Chiesa Parrochciale di Arluno
            Giuseppe Pozzobonelli (1696 – 1783), figlio di Francesco, marchese e feudatario di Arluno, era uomo di cultura e di alto rigore morale. Si trovò a gestire questo importante incarico durante il regno di Maria Teresa d’Asburgo imperatrice d’Austria, e poi del figlio Giuseppe II. Gli Asburgo furono i primi ad intraprendere una serie di riforme volte a rafforzare l’autorità dello Stato contro i poteri della nobiltà e della Chiesa, aprendo il periodo del “dispotismo illuminato”, che si distinse, tra l’altro per una violenta polemica contro gli ordini religiosi e, in particolare, contro i Gesuiti. Il vescovo si trovò così, a gestire e a tentare di arginare la radicalità di questi cambiamenti e, oltre a svolgere un’opera di mediazione tra il Papa e la corte di Vienna, decise di rendere più sistematiche le visite pastorali e di effettuarle in prima persona. Era necessario, infatti, riaffermare l’autorevolezza della Chiesa, incoraggiare il fervore religioso e richiamare tutti a una partecipazione consapevole ai valori più autentici del cristianesimo. Il suo impegno infaticabile, volto alla realizzazione di questi obiettivi, fu lodato anche da Giuseppe Parini che gli dedicò alcuni componimenti poetici.
           A Nerviano – a quel tempo – era Prevosto Carlo Giuseppe Lampugnani (1700 – 1766), già coadiutore nel nostro paese. Nell’archivio parrocchiale sono conservate alcune sue memorie che ci permettono di ricostruire l’opera pastorale da lui svolta a favore della comunità: cercò, innanzitutto, di sistemare i conti della parrocchia e fu il primo a redigere un elenco dei Prevosti che l’avevano preceduto e a provvedere a una rigorosa rendicontazione di tutti gli avvenimenti più significativi di cui fu testimone.
            Grazie alla sua meticolosità, abbiamo un ampio resoconto, sotto forma di diario, dei giorni della visita pastorale e queste minuziose e preziose annotazioni ci permettono di individuare consuetudini e tradizioni rimaste inalterate nei secoli, sino ai nostri giorni.
            Due parole sulla funzione delle visite pastorali, che già San Pietro e San Paolo ritenevano un fondamento del ministero sacerdotale: esse furono rese obbligatorie ogni due anni dal Concilio di Trento (1563) e considerate un dovere personale del Vescovo. Durante queste visite si effettuavano controlli che, in particolare, riguardavano il rispetto delle normative sulla dottrina, la difesa dei buoni costumi, l’esame degli edifici ecclesiastici, la condotta dei sacerdoti e dei laici e, in generale, le caratteristiche morali, sociali ed economiche del territorio. Al termine della visita si adottavano i “decreta” cioè dei provvedimenti a cui i parroci dovevano rigorosamente attenersi. Il primo ad uniformarsi a queste direttive fu San Carlo Borromeo. L’archivio prepositurale conserva le relazioni e i “decreta” di entrambe le visite da lui compiute.
            Per orientarci nei luoghi menzionati dal Prevosto Lampugnani, è necessario fare riferimento alla prima mappa di Nerviano redatta, nel 1730, dagli agrimentori inviati da Maria Teresa d’Austria. Da questa si evince la struttura del paese trent’anni prima della visita e gli eventuali cambiamenti in questo lasso di tempo non potevano essere tali da incidere sulla struttura del paese. Sull’attuale strada del Sempione vi era la sola presenza della Zancona e scendendo lungo l’odierno Viale Villoresi, le prime abitazioni sorgevano intorno a Piazza della Croce (la Croce del Molinolo, eretta in ricordo della peste del 1630) ed è lì che fu posta la prima porta trionfale, in corrispondenza della quale il Cardinale Pozzobonelli smonta dalla carrozza. Il “Cantone dell’Osteria” dove fu posizionata la seconda porta trionfale è identificabile con l’angolo di via Prepositurale, al tempo l’unico accesso verso la parrocchia per chi proveniva dalla Piazza Grande. La chiesa Prepositurale più volte menzionata nella “memoria”, non è quella attuale, me era una costruzione definita “vetusta” già in una bolla del 1189. Questa antica chiesa di impianto romanico – che fu poi demolita nel 1834 – era situata in corrispondenza dell’entrata dell’Oratorio Maschile ed il fronte collocato all’incirca all’altezza dell’ingresso della casa parrocchiale. Il cimitero la cingeva sul lato dove attualmente si trova la chiesa attuale.

Paolo Musazzi


Memoria della visita pastorale della Pieve di Nerviano seguita nell’anno 1761*

L’eminentissimo Signor Cardinale Arcivescovo Dominus Giuseppe Pozzobonelli à cominciata esta visita nel dì 17 Aprile 1761, ed à terminata il di 27 dello stesso Mese.
Nel doppo pranso del detto di 17 verso le ore 22 è gionto in Nerviano. È stato ricevuto con solenne Processione alla Croce detta di Molinolo. Lo ànno servito di Baldacchino i Signori Compadroni del Luogo.
Nell’entrata è stato salutato con salva di mortaletti, e accompagnato con suoni di Trombe e Sinfonia. Alla Croce del Molinolo dove è smontato, vi fu alzata una porta trionfale con Iscrizione.
Alla porta trionfale fu eretta al Cantone dell’Osteria con altra iscrizione. La spesa di dette due Porte come altresi delle Trombe e de’ Mortaretti e ‘stata fatta dalla Communità. Il rimanente andò a spese della chiesa.
Alle colonnette che chiudono il Cemetero della Prepositurale fu costrutta altra porta trionfale a spesa della Chiesa con questa iscrizione:
Principi, Presuli, Patri
Obsequium, obedientiam, amorem
Fabrice Prefecti
La Chiesa era parata con tale magnificenza e Simetria che meritò l’ammirazione dello Stesso Eminentissimo.
In tutti i giorni della Visita, toltine gli ultimi due ne’ quali si fermò in Sarono, abitò e pranzò l’Eminentissimo nella Casa Prepositurale nel piccolo quarto, che sta a fianco del Cemetero.
Ebbe Seco in tutto il tempo della Visita un Vescovo titolare cioè Mons …Marino Vescovo di […], quale ogni mattina amministro la Cresima ai Popoli della Pieve, qua venuti processionalmente. Detto Vescovo fu alloggiato alloggiato nella Casa del Nobile Signor Crivelli della Croce, ed aveva seco un solo Staffiere.
Monsignor Rocco Lonati col suo servitore ebbe il Letto in casa del Nobile Signor Abbate Antonio Crivelli detto degli Eredi.
Erano coll’Arcivescovo, il Cerimoniere della Metropolitana il Cancelliere della Visita Signor Dottore Agulio. Il suo Segretario, il Caudatario, il Prefetto degli Ostiarii, un Cameriere, due Cocchieri, un Mulattiere, tre Staffieri ed un Facchino. Tutti questi dormivano nelle due Case suddette, toltone il Cameriere, al quale fu messo Letto dentro un Cassettone nell’Anticamera del Padrone, che dormì nella Stanzetta sopra la Porta.
L’Arcivescovo mangiò sempre col Vescovo e Visitatore ed una sol volta tenne nella sua Tavola il Preposto del Luogo, ed il Cerimoniere.
Nel dì 19, Domenica fece la Visita di questa Chiesa Prepositurale ed assistette alla Scuola della Dottrina Cristiana nella quale fece varii quesiti ed interrogazioni a molti Maschi e Femmine; doppo di che volle l’Arcivescovo che il Preposto del Luogo alla di Lui presenza facesse il Discorso al Popolo. Lo Stesso Discorso toccò al Preposto di fare in occasione della visita delle due Parrocchiali di Leinate e di Barbajana.
Nelle altre Parrocchiali ragionò al Popolo lo stesso Arcivescovo.
Nella detta Domenica,nel essere la terza del Mese, si fece la solita Ostensione del Santissimo Sagramento. L’Arcivescovo dopo aver sentite in Confessionale alcune Confessioni nello spazio di un’ora, celebrò: poi si fece la Processione, nella quale fu portato il Venerabile dal Preposto del Luogo, assisitito nell’Officio di Diacono e Suddiacono dal Signor Curato di San Fermo di Milano Cancelliere della Visita e dal Signor Curato di Leinate più o meno doppo il Baldacchino tenuto questa volta da Scolari Rossi, seguiva l’Arcivescovo con candela in mano; quale doppo Processione si parò di Piviale, e conpartì al Popolo la Benedizione col Santissimo Sacramento.
Nel dì 25, Sabbato, fu tenuta la Congregazione Generale del Clero. Si celebrò l’Officio da Requie: cantò Messa Monsignor Visitatore: il Preposito del Luogo fece il Sermone, avendo preso per tema le parole di Giobbe. Visitatio tua custodivit Spiritum.
Doppo il sermone s’intimò al Popolo l’Extra omnes, rimanendo in Chiesa il solo Clero, dal quale furono esclusi i Soli attestati: indi si fece la proposizione, discussione e decisione de’ casi; e tutto terminò con una breve esortazione dell’Arcivescovo al Clero.
Doppo pranzo l’Eminentissimo partì per Sarono, passò la Cassina della Pertusella dipendente dalla Parrocchiale di Carono, e fece visita di quell’Oratorio.

* Archivio Parrocchia Santo Stefano Nerviano, Miscellanea cart.2, fasc. 1, liber cronicon 1. Trascrizione (2018)


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