L’archivio
Prepositurale di Nerviano è ricco di documenti, relazioni ed annotazioni che ci
permettono di aprire una finestra sul passato e di cogliere alcuni momenti
interessanti della vita di questa comunità.
È possibile quindi, grazie al
materiale conservato, togliere la polvere dei secoli e rivivere spicchi di
Storia, come accade con il documento riportato in seguito, che è possibile
leggere nella sua quasi completa integrità – inalterato nella punteggiatura e
nella sintassi del tempo – la descrizione della visita pastorale effettuata
alla pieve di Nerviano, nel 1761, dal Cardinale Arcivescovo di Milano Giuseppe
Pozzobonelli.
Ritratto del Cardinale Pozzobonelli conservato presso la Chiesa Parrochciale di Arluno |
Giuseppe Pozzobonelli (1696 – 1783),
figlio di Francesco, marchese e feudatario di Arluno, era uomo di cultura e di
alto rigore morale. Si trovò a gestire questo importante incarico durante il
regno di Maria Teresa d’Asburgo imperatrice d’Austria, e poi del figlio
Giuseppe II. Gli Asburgo furono i primi ad intraprendere una serie di riforme
volte a rafforzare l’autorità dello Stato contro i poteri della nobiltà e della
Chiesa, aprendo il periodo del “dispotismo illuminato”, che si distinse, tra l’altro
per una violenta polemica contro gli ordini religiosi e, in particolare, contro
i Gesuiti. Il vescovo si trovò così, a gestire e a tentare di arginare la
radicalità di questi cambiamenti e, oltre a svolgere un’opera di mediazione tra
il Papa e la corte di Vienna, decise di rendere più sistematiche le visite
pastorali e di effettuarle in prima persona. Era necessario, infatti,
riaffermare l’autorevolezza della Chiesa, incoraggiare il fervore religioso e
richiamare tutti a una partecipazione consapevole ai valori più autentici del
cristianesimo. Il suo impegno infaticabile, volto alla realizzazione di questi
obiettivi, fu lodato anche da Giuseppe Parini che gli dedicò alcuni
componimenti poetici.
A Nerviano – a quel tempo – era Prevosto
Carlo Giuseppe Lampugnani (1700 – 1766), già coadiutore nel nostro paese. Nell’archivio
parrocchiale sono conservate alcune sue memorie che ci permettono di
ricostruire l’opera pastorale da lui svolta a favore della comunità: cercò,
innanzitutto, di sistemare i conti della parrocchia e fu il primo a redigere un
elenco dei Prevosti che l’avevano preceduto e a provvedere a una rigorosa
rendicontazione di tutti gli avvenimenti più significativi di cui fu testimone.
Grazie alla sua meticolosità,
abbiamo un ampio resoconto, sotto forma di diario, dei giorni della visita
pastorale e queste minuziose e preziose annotazioni ci permettono di
individuare consuetudini e tradizioni rimaste inalterate nei secoli, sino ai
nostri giorni.
Due parole sulla funzione delle
visite pastorali, che già San Pietro e San Paolo ritenevano un fondamento del
ministero sacerdotale: esse furono rese obbligatorie ogni due anni dal Concilio
di Trento (1563) e considerate un dovere personale del Vescovo. Durante queste
visite si effettuavano controlli che, in particolare, riguardavano il rispetto
delle normative sulla dottrina, la difesa dei buoni costumi, l’esame degli
edifici ecclesiastici, la condotta dei sacerdoti e dei laici e, in generale, le
caratteristiche morali, sociali ed economiche del territorio. Al termine della
visita si adottavano i “decreta” cioè
dei provvedimenti a cui i parroci dovevano rigorosamente attenersi. Il primo ad
uniformarsi a queste direttive fu San Carlo Borromeo. L’archivio prepositurale
conserva le relazioni e i “decreta”
di entrambe le visite da lui compiute.
Per orientarci nei luoghi menzionati
dal Prevosto Lampugnani, è necessario fare riferimento alla prima mappa di
Nerviano redatta, nel 1730, dagli agrimentori inviati da Maria Teresa d’Austria.
Da questa si evince la struttura del paese trent’anni prima della visita e gli
eventuali cambiamenti in questo lasso di tempo non potevano essere tali da
incidere sulla struttura del paese. Sull’attuale strada del Sempione vi era la
sola presenza della Zancona e scendendo lungo l’odierno Viale Villoresi, le
prime abitazioni sorgevano intorno a Piazza della Croce (la Croce del Molinolo,
eretta in ricordo della peste del 1630) ed è lì che fu posta la prima porta
trionfale, in corrispondenza della quale il Cardinale Pozzobonelli smonta dalla
carrozza. Il “Cantone dell’Osteria”
dove fu posizionata la seconda porta trionfale è identificabile con l’angolo di
via Prepositurale, al tempo l’unico accesso verso la parrocchia per chi
proveniva dalla Piazza Grande. La chiesa Prepositurale più volte menzionata
nella “memoria”, non è quella
attuale, me era una costruzione definita “vetusta”
già in una bolla del 1189. Questa antica chiesa di impianto romanico – che fu
poi demolita nel 1834 – era situata in corrispondenza dell’entrata dell’Oratorio
Maschile ed il fronte collocato all’incirca all’altezza dell’ingresso della
casa parrocchiale. Il cimitero la cingeva sul lato dove attualmente si trova la
chiesa attuale.
Paolo
Musazzi
Memoria
della visita pastorale della Pieve di Nerviano seguita nell’anno 1761*
L’eminentissimo Signor Cardinale
Arcivescovo Dominus Giuseppe Pozzobonelli à cominciata esta visita nel dì 17
Aprile 1761, ed à terminata il di 27 dello stesso Mese.
Nel doppo pranso del detto di 17
verso le ore 22 è gionto in Nerviano. È stato ricevuto con solenne Processione
alla Croce detta di Molinolo. Lo ànno servito di Baldacchino i Signori
Compadroni del Luogo.
Nell’entrata è stato salutato con
salva di mortaletti, e accompagnato con suoni di Trombe e Sinfonia. Alla Croce
del Molinolo dove è smontato, vi fu alzata una porta trionfale con Iscrizione.
Alla porta trionfale fu eretta al
Cantone dell’Osteria con altra iscrizione. La spesa di dette due Porte come
altresi delle Trombe e de’ Mortaretti e ‘stata fatta dalla Communità. Il rimanente
andò a spese della chiesa.
Alle colonnette che chiudono il
Cemetero della Prepositurale fu costrutta altra porta trionfale a spesa della
Chiesa con questa iscrizione:
Principi, Presuli, Patri
Obsequium, obedientiam, amorem
Fabrice Prefecti
La Chiesa era parata con tale
magnificenza e Simetria che meritò l’ammirazione dello Stesso Eminentissimo.
In tutti i giorni della Visita,
toltine gli ultimi due ne’ quali si fermò in Sarono, abitò e pranzò l’Eminentissimo
nella Casa Prepositurale nel piccolo quarto, che sta a fianco del Cemetero.
Ebbe Seco in tutto il tempo della
Visita un Vescovo titolare cioè Mons …Marino Vescovo di […], quale ogni mattina
amministro la Cresima ai Popoli della Pieve, qua venuti processionalmente. Detto
Vescovo fu alloggiato alloggiato nella Casa del Nobile Signor Crivelli della
Croce, ed aveva seco un solo Staffiere.
Monsignor Rocco Lonati col suo
servitore ebbe il Letto in casa del Nobile Signor Abbate Antonio Crivelli detto
degli Eredi.
Erano coll’Arcivescovo, il
Cerimoniere della Metropolitana il Cancelliere della Visita Signor Dottore Agulio.
Il suo Segretario, il Caudatario, il Prefetto degli Ostiarii, un Cameriere, due
Cocchieri, un Mulattiere, tre Staffieri ed un Facchino. Tutti questi dormivano
nelle due Case suddette, toltone il Cameriere, al quale fu messo Letto dentro
un Cassettone nell’Anticamera del Padrone, che dormì nella Stanzetta sopra la
Porta.
L’Arcivescovo mangiò sempre col
Vescovo e Visitatore ed una sol volta tenne nella sua Tavola il Preposto del
Luogo, ed il Cerimoniere.
Nel dì 19, Domenica fece la Visita
di questa Chiesa Prepositurale ed assistette alla Scuola della Dottrina
Cristiana nella quale fece varii quesiti ed interrogazioni a molti Maschi e
Femmine; doppo di che volle l’Arcivescovo che il Preposto del Luogo alla di Lui
presenza facesse il Discorso al Popolo. Lo Stesso Discorso toccò al Preposto di
fare in occasione della visita delle due Parrocchiali di Leinate e di
Barbajana.
Nelle altre Parrocchiali ragionò al
Popolo lo stesso Arcivescovo.
Nella detta Domenica,nel essere la
terza del Mese, si fece la solita Ostensione del Santissimo Sagramento. L’Arcivescovo
dopo aver sentite in Confessionale alcune Confessioni nello spazio di un’ora,
celebrò: poi si fece la Processione, nella quale fu portato il Venerabile dal
Preposto del Luogo, assisitito nell’Officio di Diacono e Suddiacono dal Signor
Curato di San Fermo di Milano Cancelliere della Visita e dal Signor Curato di
Leinate più o meno doppo il Baldacchino tenuto questa volta da Scolari Rossi,
seguiva l’Arcivescovo con candela in mano; quale doppo Processione si parò di
Piviale, e conpartì al Popolo la Benedizione col Santissimo Sacramento.
Nel dì 25, Sabbato, fu tenuta la
Congregazione Generale del Clero. Si celebrò l’Officio da Requie: cantò Messa
Monsignor Visitatore: il Preposito del Luogo fece il Sermone, avendo preso per
tema le parole di Giobbe. Visitatio tua custodivit Spiritum.
Doppo il sermone s’intimò al Popolo
l’Extra omnes, rimanendo in Chiesa il solo Clero, dal quale furono esclusi i
Soli attestati: indi si fece la proposizione, discussione e decisione de’ casi;
e tutto terminò con una breve esortazione dell’Arcivescovo al Clero.
Doppo pranzo l’Eminentissimo partì
per Sarono, passò la Cassina della Pertusella dipendente dalla Parrocchiale di
Carono, e fece visita di quell’Oratorio.
* Archivio Parrocchia Santo Stefano Nerviano, Miscellanea cart.2, fasc. 1, liber cronicon 1. Trascrizione (2018)
* Archivio Parrocchia Santo Stefano Nerviano, Miscellanea cart.2, fasc. 1, liber cronicon 1. Trascrizione (2018)
© RIPRODUZIONE RISERVATA – Se vuoi utilizzare parti di questo elaborato comunicacelo a promemorianerviano@gmail.com, ricorda inoltre di citare la fonte e gli autori.
Nessun commento:
Posta un commento